Non solo FB e Google, ovviamente: tutti gli assistenti vocali si fanno gli affari nostri
Un piccolo appunto, basato sul buon senso e, soprattutto, sulle notizie delle ultime settimane.
Vi siete mai chiesti per quale motivo tutti i servizi online di maggiore portata si siano buttati a pesce sullo sviluppo di un assistente vocale? Vi siete mai chiesti per quale motivo Facebook, Google, Amazon, Apple e via dicendo abbiano investito milioni per fornirvi un servizio gratuito?
Siamo sempre lì: se qualcuno vi da qualcosa gratis, il prezzo siete voi. E’ ovvio che con un assistente vocale attivo, si ha il perfetto mezzo di ascolto (e pure legale) per poter attingere alla sfera privata delle persone che lo usano e profilarne la vita.
Il che, già se fosse solo a scopo pubblicitario sarebbe uno schifo ma considerate che il business non si ferma lì, anche perchè, come dimostrato dai fatti delle ultime settimane, riguardanti Google con il suo assistente (vedi articolo) Facebook con Messenger (vedi articolo), Amazon con Alexa (vedi articolo) e ieri anche Amazon con Siri (vedi articolo), potete stare tranquilli che l’audio registrato in casa vostra, sulla vostra macchina o nel vostro ufficio non sarà mai più privato. Avrete comunicato il vostro modello vocale (e quindi la possibilità di riconoscere la vostra voce) al mondo intero.
Per non parlare ovviamente di quello che avete detto, magari a vostra moglie o al vostro amante, di quello che avete ascoltato alla radio o alla TV o per strada, di quello che avete deciso di fare nella o con la vostra azienda.
Gli assistenti vocali non sono un favore che fanno a voi ma voi che regalate la vostra vita privata a chi la userà senza scrupoli.
Fatevene una ragione e spegneteli!