Facebook e l’interfaccia neurale di Ctrl-Labs
Ordunque, partiamo dal fatto che Zuckerberg & Co., come ormai ampiamente documentato e dimostrato dai fatti:
1) Sembrano essere interessati a carpire quanti più dati personali possibili per questioni economiche
2) Non sono affatto essere interessati a proteggere la privacy degli utenti, se non da chi dicono loro
3) Sembrano stare diventando il braccio armato della censura di parte (a quanto pare affosseranno la pubblicazione non solo di notizie false, ma anche eventuali post “antiscientifici” a loro esclusiva discrezione).
Date queste affermazioni è di queste ore l’acquisizione (alla modesta cifra di circa 1 miliardo di dollari) da parte di FB della Ctrl-Labs, una startup che sta sviluppando la tecnologia per fare interagire gli esseri umani con i mezzi informatici tramite il pensiero.
Il mondo è pieno di startup di questo tipo; alcune più geniali e promettenti di altre, come Ctrl-Labs, partono con i migliori propositi: un’interfaccia neurale sarebbe la manna dal cielo per tutti, anche se più in particolare sicuramente per le persone disabili e su questo non ci piove.
Il problema nasce quando Facebook, il più colossale ficcanaso della storia, ne acquisisce la struttura. Ovvio che si tratta di un investimento, altrettanto ovvio che la cifra sborsata rivela quale sia il livello di interesse.
Proviamo quindi a riflettere su quali potrebbero essere i motivi di interesse da parte del nostro Zuck.
E’ chiaro che un’interfaccia neurale, per sua stessa definizione, rappresenta un accesso tra il sistema neurale dell’utente e quello operativo del sistema informatico di destinazione.
E’ altrettanto chiaro che, trattandosi di un’interfaccia, il legame tra pensiero dell’utente e computer non può che essere, pur se in varia misura, biunivoco. Ergo, il legame non è solo da sistema neurale a mezzo informatico ma anche viceversa (il feedback è irrinunciabile in una interfaccia).
Considerato che Facebook non è una fondazione caritatevole ma un’azienda con dichiarati motivi commerciali, mi sento di escludere che Zuck possa avere anche solo per un istante previsto di regalare la tecnologia acquisita a 1 miliardo di dollari al mondo senza fini economici, tanto più che Ctrl-Labs ha un valore di mercato neppure lontanamente vicino alla cifra che è stata pagata (l’ultimo deal di Ctrl.Labs è stato di 28 milioni di dollari) ma a voler essere proprio ottimisti comunque non superiore ai 300/400 milioni di dollari (ma bisogna essere pazzi a pensarlo). Eppure Zuck l’ha pagata almeno tre volte tanto il suo valore reale. Stessa cosa di quando acquisì Whatsapp, pagandola un sproposito.
Da ciò, e viste le considerazioni (peraltro difficilmente confutabili) iniziali, non mi risulta affatto strano pensare che quello che Facebook vuole da questa startup sia si sviluppare la tecnologia neurale che è il loro core business, ma per lo stesso motivo per cui ha acquisito Whatsapp: avere un modo in più per ficcare il naso negli affari delle persone, con particolare riferimento agli utenti dei suoi sistemi (Facebook, Instagram, Whatsapp).
In sintesi Facebook possiede i tre più grandi raccoglitori di informazioni pubbliche e adesso vuole sviluppare una tecnologia in grado di interfacciarsi (in modo bidirezionale) con il pensiero degli utenti.
Se questo non rende più che evidente il motivo di questa acquisizione… mi mangio il cappello!